Casa di Rosa, storia di un servizio fortemente radicato nel territorio per l’inclusione dei disabili adulti

//Casa di Rosa, storia di un servizio fortemente radicato nel territorio per l’inclusione dei disabili adulti

Casa di Rosa, storia di un servizio fortemente radicato nel territorio per l’inclusione dei disabili adulti

2021-04-27T13:34:22+02:00 News|

 

PERUGIA – Casa di Rosa a Sansepolcro è un centro diurno che ospita disabili adulti e fornisce prestazioni sulla base di progetti individualizzati, pensati e messi a punto in sinergia con i servizi territoriali e l’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. Le famiglie sono direttamente coinvolte nei progetti, così come è valorizzato il rapporto con il territorio, con i commercianti e le associazioni sportive e sociali della zona è un tratto distintivo di Casa di Rosa, ulteriormente rafforzato in questo periodo di emergenza sanitaria e sociale dovuta al Covid-19, per creare occasioni di inclusione per gli assistiti.

“Il Covid poteva tagliarci le gambe, ma non è stato così. Abbiamo avuto e ci sono ancora difficoltà, ma andiamo avanti – racconta Elisabetta Begni, operatrice del centro – I nostri ospiti continuano a fare attività di artigianato all’interno, creando oggettistica in feltro o ceramica, coltivano l’orto e i prodotti vengono condivisi con le famiglie”.

Quello che difetta è l’attività esterna, di incontro con le persone al di fuori di Casa di Rosa. “Agli ospiti manca il contatto con le persone. Prima si sentivano parte di una comunità – prosegue Elisabetta – Si facevano gite oppure in agriturismo a cogliere le olive. I ragazzi hanno partecipato alla corsa con bici storiche ‘Intrepida’, intagliavano la frutta nei bar ad Anghiari e con l’associazione Carnevale di Anghiari si lavorava agli addobbi e poi salivano sul carro per la sfilata e a Settembre partecipavano con il “Gruppo Sbandieratori di Sansepolcro ai  “Giochi di Bandiera” nella piazza della città. Prima o poi torneranno tutti questi momenti”.

Le iniziative, lentamente, riprendono, come ‘Giù la maschera’ con i commercianti di Sansepolcro e Anghiari che hanno esposto nelle loro vetrine le maschere realizzate dai ragazzi del centro. “Adesso faremo il campionato di bocce online, grazie all’affiliazione con l’Asd Bocciofila Biturgia e alla FIB Toscana che ha regalato al centro un tappeto e le bocce da indoor per giocare all’interno e si gioca a basket grazie al canestro donato dall’associazione sportiva Dukes – prosegue Elisabetta – In questo momento di difficoltà abbiamo cercato di mantenere la normalità per il bene dei nostri ospiti, alleggerendo le loro giornate e continuando a coltivare i rapporti di amicizia con enti e associazioni del territorio, di cui i ragazzi hanno sempre fatto parte. Sono cambiate le abitudini e le azioni, ma i gesti sono rimasti sempre quelli”.

Casa di Rosa è un servizio attivo da più di venti anni, gestito da Sean, cooperativa sociale nata nel 1980 a Sansepolcro che ha sempre operato da allora in Valtiberina. Con la chiusura di Sean, avvenuta nel 2020, la piena continuità operativa è stata garantita dal Consorzio Sociale Chora (di cui Sean faceva parte) che ha affidato la gestione alla Cooperativa Sociale Polis, altra cooperativa con grande esperienza e competenze specifiche. Il servizio è svolto da cinque operatori e da un educatore, che si occupano di 21 persone (adesso ridotte a 12), è finanziato dalla Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana, con la quale vengono studiati e redatti i progetti da realizzare, e mantiene rapporti molto stretti con i Comuni di Sansepolcro e Anghiari. Casa di Rosa è anche sui social con la pagina Facebook: https://www.facebook.com/casadirosadiurno.

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