Operatori sociali in prima linea, Casa Serena di San Vito dei Normanni

//Operatori sociali in prima linea, Casa Serena di San Vito dei Normanni

Operatori sociali in prima linea, Casa Serena di San Vito dei Normanni

2020-05-18T18:06:25+02:00 News|

Pasqualina Carlucci operatrice socio sanitaria presso la struttura Casa Serena di San Vito dei Normanni

“La vita all’interno della struttura è cambiata completamente. Da cinquanta giorni non entra nessuno se non noi operatori e per gli ospiti è un po’ dura: niente visite dei parenti, il sacerdote non entra più e, quindi, niente funzioni religiose. Gli ospiti vivono questa solitudine forzata con difficoltà, solitudine alla quale cerchiamo di porre rimedio permettendo video chiamate o telefonate con i parenti e cercando di stare più vicini agi anziani. La situazione ha, inoltre, cambiato anche il nostro modo di lavorare. I fornitori e anche le consegne della farmacia non avvengono più all’interno della struttura, ma viene consegnato tutto all’esterno e portato dentro dagli operatori. Noi stessi quando prendiamo servizio ci sottoponiamo al rilevamento della temperatura, disinfezione completa e poi la vestizione con guanti e mascherina, con frequenti cambi dei dispositivi. Anche la nostra vita privata è cambiata, improntata alla massima attenzione perché siamo noi l’unico contatto con l’esterno, quindi vigilanza massima e nuovi comportamenti virtuosi”.

 

Rosa Spina infermiera presso la struttura  Casa Serena di San Vito dei Normanni

“Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria lavoriamo in sicurezza, con tutte le procedure a tutela della salute degli ospiti e degli operatori. È cambiato tutto, a livello pratico e umano, ma siamo qui affinché la vita prosegua nel migliore dei modi per tutti. Facciamo da infermieri e da amici, da confidenti e da custodi. Alcuni ospiti della struttura sono autosufficienti e uscivano per andare a pranzo da figli e nipoti. Adesso non possono uscire e nessuno, tranne gli operatori, può entrare, ci troviamo di fronte ad una situazione difficile, anche umanamente. Per questo cerchiamo di rendere meno pesante la distanza fisica e mentale dai parenti con una maggiore presenza nostra, in sicurezza, aiutando chi non può a fare video chiamate ai parenti e far chiamare loro. Anche per noi è cambiato tutto: manteniamo le distanze, controlliamo noi e loro continuamente, senza toccarli, usiamo guanti e mascherine, viene misurata la temperatura, viviamo con molta attenzione la nostra vita esterna perché sia siamo in salute noi sono in salute anche gli ospiti”.

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