“Esercizi di cattiveria”, la salute mentale in un film. Al festival “PerSo

//“Esercizi di cattiveria”, la salute mentale in un film. Al festival “PerSo
  • View Larger Image

“Esercizi di cattiveria”, la salute mentale in un film. Al festival “PerSo

2018-09-26T12:26:25+02:00 News|

Il lungometraggio di Pietro Zanchi e Giancarlo Pastonchi selezionato per la sezione “Umbria in celluloide” del Perugia social festival 2018. Racconta, in bianco e nero, il “laboratorio” Polis, nato all’interno del Centro salute mentale del Trasimeno, come alternativa “ricreativa” all’assistenza.

PERUGIA – “Esercizi di cattvieria” sbarca al PerSo di Perugia, dove sarà proiettato, nell’ambto della sezione “Umbria in celluloide”, mercoledì  26 settembre alle 17.30 presso lo Zenith. Racconta l’idea di sostegno al disagio mentale che sta portando avanti, in Umbria, la cooperativa sociale “Polits”: non assistenza, ma convivenza e convivialità; non centro diurno o riabilitativo, ma luogo d’incontro e laboratorio ricreativo e teatrale. Il centro  “Noi insieme” di Magione è appunto una delle proposte che la cooperativa porta avanti, insieme al Centro di salute mentale di Magione, come alternativa alla più tradizionale assistenza domiciliare.

All’interno del laboratorio, è nato e cresciuto il progetto filmico di “Esercizi di cattiveria”, girato nel 2017 per la regia di Giancarlo Pastonchi e Pietro Zanchi (costumi di Chiara Ricci). Racconta le avventure di due fratelli sfollati, a causa della guerra dalla città in campagna, a casa della nonna. I due fratelli vivono una serie di situazioni e di emozioni legate a profumi, ricordi, rumori e amicizie. E se i tempi dei protagonisti non possono essere quelli degli attori professionisti, le espressioni che appaiono sullo schermo sono pienamente autentiche, come genuine sono le emozioni che gli esprimono davanti alla telecamera, facendo di “Esercizi di cattiveria” un prodotto intimamente realistico ed intenso che racconta l’arroganza, il potere e l’amicizia, dando voce, azione e forma ad esistenze precarie, altre da sé, alla scoperta di risorse nascoste. Fino all’epilogo liberatorio.

Il circolo ricreativo “Noi insieme” di Magione nasce nel 2009 dalla necessità di andare oltre l’esperienza dell’assistenza domiciliare fornita dal Consorzio Auriga tramite Polis nel servizio del Centro di salute mentale del Trasimeno. L’esperienza quotidiana di assistenza domiciliare (cura della persona e della casa e creazione di momenti di socializzazione) appare subito restrittiva e poco stimolante per gli utenti. Dopo una riflessione con i responsabili dell’Asl (direttore Gianfranco Salierno e responsabile Nicoletta Marinella), Polis (con i responsabili Monica Marcelli e Francesco Usignoli) decide di creare uno spazio e ricavare del tempo per favorire l’incontro tra persone, stimolare e risvegliare le abilità sopite. Non più l’operatore a casa dell’assistito, ma far uscire il paziente-utente dalla famiglia e inserirlo in una rete sociale più ampia.

Nel 2010 apre il circolo ricreativo (diverso anche nel nome da centro diurno o di riabilitazione) passando dall’assistenza domiciliare ad una nuova forma di sostegno, sempre sotto il controllo e le indicazioni del personale medico e sanitario del Csm del Trasimeno. Per cinque giorni alla settimana, quindi, vengono svolti laboratori di attività espressive come pittura, cineforum e teatro, e attività manuali come cucina, bomboniere, monili e accessori. Attraverso la creazione di una rete con le associazioni e le realtà del territorio è stato possibile sviluppare anche attività ludico-motorie come il corso di vela e il nordic walking. I soci del circolo ricreativo sono trenta, tra i 30 e i 50 anni, di entrambi i sessi e sono seguiti da una equipe che si riunisce ogni 15 giorni per la nuova progettazione e la verifica.

Il laboratorio teatrale condotto da Pietro Zanchi con la supervisione di un operatore Polis, ogni anno sviluppa una storia, un percorso che coinvolge tutti i soci-ospiti, portandoli a mettere in scena il proprio vissuto. Nel 2017 la decisione di passare dal teatro al cinema e al regista si è affiancato un operatore-montatore. Per mesi i soci hanno lavorato sulle emozioni, sul carattere, sui personaggi e sulla storia. Poi sono iniziate le riprese in luoghi come chiese, castelli, giardini, biblioteche e ristoranti, aperti da enti, associazioni e privati, a testimonianza della bontà della rete costruita nel tempo.

Vai alla barra degli strumenti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi